Fattori psicosociali e obesità. In un articolo dal titolo The Psychosocial Burden of Obesity (2016) David B. e coll. hanno affrontato la questione dell’impatto dei vari aspetti psicosociali che influenzano l’intervento per l’obesità e le sue comorbilità.
Secondo gli autori, la valutazione del funzionamento psicosociale è un aspetto importante della valutazione e della pianificazione del trattamento per la persona con obesità, in particolare nell’intervento di chirurgia bariatrica.
Fattori psicosociali e obesità
Tra il 20% e il 60% delle persone con obesità, in particolare quella grave, soffrono di una malattia psichiatria che, se non trattata adeguatamente, potrebbe avere un impatto negativo sull’esito del trattamento per la perdita di peso, qualsiasi esso sia.
Peso in eccesso e depressione
Le ricerche suggeriscono una relazione tra peso corporeo in eccesso e depressione, soprattutto per il genere femminile.
Disturbo dell’alimentazione
Oltre ai disturbi dell’umore, è comune riscontrare, tra le persone con obesità, un Disturbo dell’Alimentazione e della Nutrizione (Disturbo da Alimentazione Incontrollata o Binge Eating Disorder (BED), Bulimia e Sindrome da Alimentazione Notturna).
BED: Binge Eating Disorder
Il BED, anche se non viene considerato una controindicazione alla chirurgia bariatrica, in assenza di un intervento farmaco-terapeutico e/o psicoterapeutico finalizzato al cambiamento dello stile di vita e del comportamento disfunzionale, è un potenziale indicatore prognostico sfavorevole dell’esito del trattamento per la perdita di peso.
Fattori psicosociali e obesità: ansia sociale
Un altro disturbo che potrebbe inficiare l’esito dell’intervento, che è significativamente presente all’interno della popolazione con obesità è l’ansia sociale. I suoi effetti negativi si manifesterebbero nel caso in cui fosse incontrollata sfociando così in un Disturbo d’Ansia.
Abuso di sostanze
Un ulteriore dato interessante riguarda l’abuso di sostanze. Nel caso in cui questo fosse ancora in atto risulterebbe una controindicazione al trattamento, invece, nel caso in cui fosse stato superato, il soggetto potrebbe aver sviluppato delle strategie di controllo degli impulsi e di autoregolazione che potrebbero aiutarlo nel controllo delle abitudini alimentari favorendo un esito positivo dell’intervento.
Alta comorbilità tra obesità e malattie psichiatriche
Data l’alta comorbilità tra obesità e malattie psichiatriche spesso le persone che intraprendono un percorso per la perdita di peso stanno anche seguendo una cura farmacologica. Alcuni psicofarmaci, nello specifico antipsicotici e alcune classi di antidepressivi, potrebbero contribuire all’aumento di peso e/o influire negativamente sugli sforzi per la perdita di peso.
Impatto negativo dell’obesità
L’impatto negativo dell’obesità non si limita alla salute psicofisica, ma coinvolge anche la qualità della vita (relazioni, sessualità, lavoro, attività quotidiane), la stima di Sé e l’immagine corporea: le persone con obesità, ad esempio, hanno minori probabilità di finire la scuola superiore, di sposarsi, di guadagnare come gli altri e maggiori probabilità di essere discriminati in diversi contesti, anche quello dell’assistenza sanitaria.
Valutazione psicologica
Da questo quadro emerge l’importanza della valutazione psicologica pre-intervento al fine di valutare quegli aspetti (malattia psichiatrica, abuso di sostanze, motivazioni, aspettative, ecc.) che potrebbero, da una parte, influire negativamente sull’esito dell’’intervento e, dall’altra, aiutare a identificare le potenziali sfide post-intervento e facilitare così i cambiamenti psicologici, comportamentali ed esistenziali che potrebbero rendere possibile la gestione del peso a lungo termine.